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Confapi Aniem News 6 Dicembre 2023

 

 La newsletter dell’Unione nazionale delle imprese edili manifatturiere e settori affini 

N. 9 6 Dicembre 2023 

 

 

LE NOSTRE ATTIVITA’ 

NOMINATA LA GIUNTA DI CONFAPI ANIEM 

Il 5 Dicembre si è riunito il Comitato Direttivo di Confapi Aniem che, su proposta del Presidente, ha nominato la nuova Giunta di Presidenza che risulta così composta: Giunta 

Associazione 

Nominativo 

Sardegna 

Giorgio Delpiano – Pres. 

Torino 

Marco Razzetti - VP 

Toscana 

Andrea Bottai - VP 

Matera 

Luca Tagliente - VP 

Perugia 

Diego Baiocco 

Pescara Chieti 

Giuseppe Luciani 

Liguria 

Fortunato Capogreco 

Campania 

Raffaele Marrone 

Ancona 

Roberto Torretti 

Lazio 

Matteo D’Onofrio 

 

 

In rappresentanza di Confapi, fanno parte della Giunta anche Erasmo Antro e Manfredi Ravetto. Su proposta del Presidente, sono state altresì attribuite alcune deleghe operative: Marco Razzetti (Delega Sindacale), Giancarlo Bertelli (Confapi Aniem Veneto – Delega lavori pubblici), Enzo Marcozzi (Confapi Aniem Teramo – Delega Lavori ricostruzione post sisma). 

GLI APPUNTAMENTI SINDACALI 

Il 30 novembre si è tenuto il secondo incontro per il rinnovo del CCNL materiali da costruzione, nel corso del quale è stato esaminato il testo contrattuale al fine di proseguire nel lavoro di semplificazione ed unificazione. Il prossimo appuntamento, nel quale si inizierà ad entrare nel merito anche della parte economica, è stato fissato per l’11 gennaio. 

Sempre in ambito sindacale, il pomeriggio del 6 dicembre è fissato l’incontro tra le parti sociali sul tema della bilateralità, mentre il prossimo 11 dicembre si terrà la prima riunione del tavolo di coordinamento Edilcasse; lo stesso giorno, nel pomeriggio, è in programma l’incontro con le Organizzazioni Sindacali per avviare il rinnovo contrattuale del settore edile. 

 

RICHIESTA ALLA CNCE DI ACCANTONAMENTO DELLE QUOTE VERSATE DA IMPRESE CHE APPLICANO IL CCNL CONFAPI ANIEM 

Nei giorni scorsi, Confapi Aniem ha trasmesso una formale richiesta alla Cnce per la gestione dell’accordo del 21 Settembre 2023 sulla riallocazione delle risorse giacenti sul Fondo Nazionale non sottoscritto da Confapi Aniem. 

Tale accordo prevede di destinare il 70% delle risorse accantonate al 31.12.2023 sul Fondo Nazionale Prepensionamento all’incremento di un ulteriore 1% mensile della retribuzione lorda per gli operai già iscritti, o che aderiranno, ai Fondi Integrativi Pensionistici “Prevedi” e “Previdenza Cooperativa”. 

La destinazione di questo 70% dell’accantonato prevede pertanto che somme versate negli ultimi anni dalle imprese edili che applicano il CCNL Confapi Aniem, e i cui operai sono iscritti al Fondo Integrativo Pensionistico “Fondapi”, potrebbero essere destinate a Fondi Integrativi Pensionistici relativi ad altri CCNL. 

Pertanto è stato formalmente richiesto alla CNCE di accantonare tali somme su un fondo apposito di competenza degli operai delle imprese edili che applicano il CCNL Confapi Aniem, a loro volta iscritti al Fondo Integrativo Pensionistico “Fondapi”. 

CONFAPI ANIEM AL TAVOLO MINISTERIALE SUL NUOVO MECCANISMO DI REVISIONE PREZZI 

Confapi Aniem parteciperà al tavolo tecnico istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la determinazione delle modalità attuative del nuovo meccanismo revisionale dei prezzi previsto dall’art. 60 del Codice Appalti. 

La disciplina introdotta impone l’inserimento delle clausole di revisione prezzi nei documenti di gara che si attivano al verificarsi di particolari condizioni oggettive dalle quali scaturisce una variazione del costo, in aumento o in diminuzione, superiore al 5% dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80% della variazione stessa. 

Ai fini della determinazione della variazione dei costi e dei prezzi si utilizzano, per contratti di lavori, gli indici sintetici di costo di costruzione elaborati dall’ISTAT. 

La norma del Codice prevede che, con provvedimento adottato dal Ministero dell’infrastrutture e dei trasporti, sentito l’ISTAT, “sono individuate eventuali ulteriori categorie di indici ovvero ulteriori specificazioni tipologiche o merceologiche delle categorie”. 

La commissione tecnica dovrà quindi analizzare e condividere i contenuti del decreto ministeriale. 

 

DALL’ITALIA 

ANAC: PIU’ CONCORRENZA SOTTO SOGLIA E RISPETTO DEL PRINCIPIO DI ROTAZIONE 

Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, intervenendo sulla Circolare ministeriale del del 20 Novembre u.s. firmata dal Ministro Salvini, sull’applicazione delle procedure ordinarie negli appalti sottosoglia (commentata nel precedente numero di Confapi Aniem News), è tornato a sollecitare maggiori spazi di concorrenza negli affidamenti di appalti pubblici. 

Secondo Busia, “la circolare è una evidente marcia indietro del Governo e mostra che le nostre obiezioni erano fondate. Il Ministero lo fa con una circolare e non – come sarebbe stato necessario - con legge, ma rappresenta comunque un importante passo avanti. Prevedere che sia obbligatorio l’affidamento diretto per tutti i contratti per l’acquisto di beni o servizi sopra i 140mila euro e che si arrivi ad assegnare i lavori fino ad oltre cinque milioni di euro senza pubblicare neanche un avviso pubblico rappresentava una forzatura. Numericamente, si tratta infatti della stragrande maggioranza dei contratti significava che sarebbero stati sottratti alle più elementari forme di pubblicità, a danno delle imprese e delle casse pubbliche. È infatti evidente che, se per spendere ben oltre centomila euro, l’amministrazione non deve neanche chiedere due preventivi, si rivolgerà alla prima impresa che capita, e questa non avrà alcun interesse a contenere la propria offerta”. 

Con il parere n.58/2023, l’Anac è anche intervenuta sulla possibilità di derogare al principio di rotazione negli affidamenti richiamando quanto previsto dall’art. 49, comma 4, del Codice Appalti (Decreto Legislativo n.36/2023. 

La norma prevede che in casi motivati con riferimento alla struttura del mercato e alla effettiva assenza di alternative, nonché di accurata esecuzione del precedente contratto, il contraente uscente può essere reinvitato o essere individuato quale affidatario diretto”. 

Con il nuovo Codice – precisa l’Anac - la rotazione si ha solo a carico del soggetto che abbia conseguito la precedente aggiudicazione (“contraente uscente”), escludendo, invece, dal divieto coloro che erano stati soltanto invitati alla precedente procedura negoziata, senza conseguire poi l’aggiudicazione. 

Ai fini della deroga, le condizioni poste dalla norma (struttura del mercato, assenza di alternative, accurata esecuzione del precedente contratto) devono ricorrere contemporaneamente. Conseguentemente, stante l’eccezionalità della deroga come disciplinata dalla norma, non appare legittimo un affidamento diretto al contraente uscente del medesimo contratto, fondato esclusivamente sull’esigenza di realizzare il progetto in tempi celeri, pur nel caso in cui questi risultassero “incompatibili con lo svolgimento un’indagine di mercato e di una procedura negoziata”. 

Pertanto “il rispetto del principio di rotazione si impone nei casi in cui la stazione appaltante intenda assegnare l’appalto mediante affidamento diretto ovvero mediante procedura negoziata nella quale la stessa operi discrezionalmente la scelta dei concorrenti da invitare. Tale principio, costituisce un riferimento normativo “inviolabile” del procedimento di affidamento dei contratti sotto soglia e non può essere disatteso, se non nei casi eccezionali ed entro i limiti indicati dall’art. 49, comma 4 del nuovo Codice”. 

 

BANCA DATI ANAC: DAL 1° LUGLIO AFFIDAMENTI LAVORI PER 36 MLIARDI, GARE APERTE SOTTO IL 4% 

Dal 1° luglio 2023, data di applicazione del nuovo Codice degli Appalti, al 22 novembre 2023, sono state avviate in Italia 36.580 procedure di affidamento per 36,3 miliardi di euro. 

Le gare aperte e ristrette totalizzano 18 miliardi, tanto quanto la somma di affidamenti diretti singoli o in adesione a convenzione, procedure negoziate sotto soglia, procedura negoziata senza gara dei settori speciali, procedura negoziata senza pubblicazione di avviso. 

I dati sono stati resi noti nei giorni scorsi dall’Anac e provengono dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici. 

Le gare a procedure aperta resistono in una parte ampia del mercato, il 45%, con 16 miliardi di importo totale, ma si riferiscono quasi esclusivamente a grandi opere al di sopra della soglia europea. Se si analizzano i dati in base al numero delle opere, il valore delle gare aperte crolla sotto il 4%. 

Se si aggiungono anche le 174 procedure ristrette, per un importo di 2,4 miliardi, il mercato si divide a metà fra affidamenti con gara e senza gara. Gli affidamenti diretti sono 21.964 per un importo di 1,45 miliardi. Importo medio 66mila euro. 

Molto più consistente, sul piano dell’importo, gli affidamenti diretti in adesione ad accordo quadro o convenzione: sono 4.236 ma pesano per 4,6 miliardi. Importo medio poco sopra il milione. 

Per quanto riguarda la procedura negoziata per affidamenti sotto soglia, si registrano 7.129 appalti per un importo di 4,77 miliardi. La media di importo è 0,67 milioni. 

Le procedure negoziate senza previa indizione di gara nei settori speciali (ferrovie, acqua, energia) sono 186 con un valore economico di 4 miliardi e un importo medio pari a 21,5 milioni di euro. 

DECRETO MEF: 100 MILIONI PER COMPLETARE OPERE PNRR IN EDILIZIA SCOLASTICA E SANITARIA 

Mentre il Governo si appresta indicare nuove fonti di finanziamento sostitutive per le opere definanziate dal Pnrr, un decreto del Ministero Economia e Finanze assegna 100 milioni per il completamento di 454 interventi di edilizia scolastica (80,6 milioni) e sanitaria (20,4 milioni) finanziati con fondi Pnrr e Pnc. 

Il decreto contiene due allegati: nel primo è contenuto l’elenco degli interventi relativi ad opere finanziate con le risorse previste dal PNRR per l’edilizia scolastica, nel secondo gli interventi relativi ad opere finanziate con le risorse previste dal PNC per l’edilizia sanitaria. 

I soggetti attuatori, entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto, “sono tenuti ad aggiornare tempestivamente il quadro economico e il cronoprogramma finanziario”. 

SISMABONUS: AGENZIA ENTRATE SU SANATORIA PER PRESENTAZIONE TARDIVA DELL’ASSEVERAZIONE 

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta in merito all’applicabilità della c.d. “remissione in bonis”, consentita ai fini del Sismabonus nel caso di presentazione tardiva dell’allegato relativo all’asseverazione sulla riduzione di rischio sismico. 

La remissione in bonis consente di sanare (con il pagamento di una sanzione di 250 euro) a mancate comunicazioni o adempimenti formali non eseguiti nei termini dovuti. 

 

Nella Risposta n. 467/2023 l’Agenzia ha anzitutto precisato che spetta all’impresa costruttrice il pagamento della sanzione (e non agli acquirenti) che andrà versata una sola volta per l’intero complesso realizzato, prima della data di stipula del primo rogito di compravendita delle unità immobiliari. 

L’Agenzia, infine, ha anche specificato che gli acquirenti di abitazioni antisismiche, agevolate con il Sismabonus acquisti, possono usufruire del bonus mobili per l’arredo dell’abitazione, in misura pari al 50% delle spese sostenute (per il 2023, con spesa massima pari a 8.000 euro e per il 2024, con spesa massima pari a 5.000 euro). 

RICOSTRUZIONE SISMA 2016: NUOVE ORDINANZE PER SEMPLIFICARE PROCEDURE NEI CENTRO STORICI 

Nei giorni scorsi sono state approvate alcune nuove ordinanze nell’intento di dare soluzioni alle delocalizzazioni temporanee di alcuni comuni colpiti dal sisma 2016, che potranno divenire definitive, e favorire le attività di ricostruzione nei centri storici. Il Commissario Guido Castelli ha affermato che “continua l’opera di costante semplificazione volta agli interventi di ricostruzione nell’Appennino centrale, che già ha consentito di compiere quel cambio di passo al quale vogliamo dare ulteriormente. Dopo la Cabina Sisma del 13 novembre siamo tornati a intervenire in favore di centri di tutte e quattro le regioni e abbiamo apportato modifiche rilevanti al Testo unico della ricostruzione privata. Modifiche che hanno riguardato, in particolare, la disciplina della delocalizzazione delle attività produttive e commerciali dei nostri territori, che abbiamo il dovere di facilitare e sostenere dal momento che da esse dipende la vitalità economica dell’Appennino centrale”. 

MINISTERO LAVORO RISPONDE A INTERPELLO SU OBBLIGO DI NOMINA DEL PREPOSOTO ALLA SICUREZZA NELLE PICCOLE IMPRESE 

La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, rispondendo ad un’istanza presentata dalla Camera di Commercio di Modena, ha fornito alcuni chiarimenti in merito agli adempimenti richiesti nell’individuazione della figura del preposto in materia di sicurezza sul lavoro. 

Il D.Lgs. N. 81/2008 individua nel preposto quella figura che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali conferiti, sovraintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione e l’osservanza degli obblighi di legge, fino a esercitare la possibilità di interrompere l’attività lavorativa e informare i superiori. 

Nell’ occasione la Camera di Commercio ha chiesto di delimitare l’obbligo di nomina del preposto chiedendo se sia sempre applicabile anche nelle piccole realtà aziendali, anche qualora un’attività lavorativa non abbia un lavoratore che sovraintende l’attività lavorativa di altri, e se tale ruolo possa coincidere con lo stesso datore di lavoro. 

La Commissione ha evidenziato che dalla normativa vigente emerge la volontà del Legislatore di rafforzare il ruolo del preposto quale figura di garanzia e che pertanto sussista sempre l’obbligo di una sua individuazione. La coincidenza della figura del preposto con quella del datore di lavoro andrebbe considerata solo come extrema ratio a seguito dell’analisi e della valutazione dell’assetto aziendale, tenuto conto della modesta complessità organizzativa dell’attività lavorativa, laddove il datore di lavoro sovraintenda direttamente a detta attività. Inoltre, non potendo un lavoratore essere il preposto di sé stesso, nel caso di un’impresa con un solo lavoratore le funzioni di preposto saranno svolte necessariamente dal datore di lavoro. 

 

CONCORSO INAIL BUONE PRATICHE EDILI PROROGATO AL 5 FEBBRAIO 2024 

L’Inail ha posticipato al 5 Febbraio 2024 il termine, originariamente fissato al 5 dicembre 2023, per partecipare alla seconda edizione del concorso INAIL “Archivio delle buone pratiche per la salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili”, anticipato in Confapi Aniem News n.7 del 20 Novembre u.s. 

Al concorso possono accedere le imprese che operano nel settore delle costruzioni, i coordinatori per la progettazione ed esecuzione lavori e i professionisti, in forma singola o associata, iscritti agli albi professionali afferenti al settore delle costruzioni, gli enti pubblici e gli organismi paritetici del settore delle costruzioni. 

CONSORZI STABILI: NUOVO INTERVENTO DEL CONSIGLIO DI STATO SUL “CUMULO ALLA RINFUSA” DEI REQUISITI 

Il Consiglio di Stato (Sent.n.10144 del 27 Novembre u.s.) è nuovamente intervenuto sulla modalità di qualificazione dei consorzi stabili. 

Nel confermare la sentenza di primo grado, i Giudici hanno affermato che, per la partecipazione alle procedure di gara, i consorzi possono utilizzare sia i requisiti maturati in proprio che quelli delle imprese consorziate. Se il consorzio stabile è in possesso, in proprio, dei requisiti partecipativi richiesti dalla legge di gara, a nulla rileva l'assenza della qualificazione SOA in capo alla consorziata esecutrice dei lavori. 

Tale orientamento si fonda sulla natura giuridica dei consorzi stabili, soggetti dotati di autonoma personalità giuridica, distinta dalle imprese consorziate, configurandosi, dunque, come aggregazioni durevoli di soggetti che, operando come un’unica impresa, si accreditano all’esterno come soggetto distinto. 

Proprio perché dotato di personalità giuridica, a differenza del consorzio con attività esterna, il rapporto intercorrente tra consorzio ed imprese consorziate può essere ricondotto al rapporto tra società commerciale e socio, ove lo strumento associativo assume una sua completa autonomia. 

Alla luce di tale soggettività giuridica, del rapporto organico che lega il consorzio alle proprie consorziate e della responsabilità solidale di consorzio stabile e consorziata indicata verso la stazione appaltante, viene pertanto ritenuta legittima la possibilità di partecipare come esecutrice dell'appalto in virtù del possesso del requisito grazie al cumulo alla rinfusa. 

VERIFICA ANOMALIA SEMPRE OBBLIGATORIA NELLE GARE SOPRA LA SOGLIA EUROPEA 

Il Tar Veneto (Sent. n.1584/2023), nell’esaminare la disciplina del nuovo Codice Appalti, ha affermato l’obbligo di attivare il procedimento di contraddittorio per la verifica dell’anomalia dell’offerta in tutte le procedure di importo superiore alla soglia europea. 

Si evidenzia nella sentenza che “nel giudizio di anomalia delle offerte, è sempre considerato centrale il rispetto del principio del contraddittorio, imponendo alla stazione appaltante, prima di procedere all’esclusione dell’offerta, la attenta valutazione e ponderazione delle giustificazioni presentate dall’impresa “sospettata” di aver presentato un’offerta anormalmente bassa, atteso che l’esclusione automatica o, comunque, non attentamente ponderata di tale offerta rischia di pregiudicare i principi comunitari a tutela della concorrenza e della libertà di impresa”. 8 

 

L’art.110, comma 2, del Codice precisa, al riguardo, che “in presenza di un’offerta che appaia anormalmente bassa le stazioni appaltanti richiedono per iscritto all’operatore economico le spiegazioni sul prezzo o sui costi proposti, assegnando a tal fine un termine non superiore a quindici giorni”. 

CONFAPI ANIEM SUL TERRITORIO 

OPERE DEFINANZIATE PNRR: CONFAPI ANIEM ABRUZZO SOLLECITA INTERVENTO REGIONE 

Con una nota sottoscritta anche dalle rappresentanze territoriali delle Organizzazioni Sindacali e della Cna, Confapi Aniem Abruzzo ha inoltrato una richiesta urgente al Presidente della Giunta, al Sottosegretario e al Presidente del Consiglio della Regione per sollecitare un intervento sulla grave situazione determinata dal definanziamento di molte opere che erano state inserite nel Pnrr. 

In particolare, è stato evidenziato come la revisione dello stesso Pnrr metta a rischio la realizzazione di quasi duemila progetti in Abruzzo per un importo complessivo di 555,4 milioni, gran parte dei quali in fase di esecuzione ed in molti casi con opere già realizzate. 

Ad oggi moltissime imprese sono ancora in attesa di ricevere il pagamento delle proprie spettanze da parte delle amministrazioni procedenti e, in caso di definanziamento, non è precisato dove troverebbero le risorse necessarie per rispettare gli impegni assunti; è sato ipotizzato da parte del Governo il ricorso a fondi di coesione e complementari, ma senza chiarire la fattibilità della copertura e dare certezze alle amministrazioni e agli operatori. 

In questo contesto viene rivolta alla regione la richiesta di attivarsi urgentemente per convocare un incontro nel quale fornire un quadro completo ed attuale dello stato dell’arte. 

CONFAPI ANIEM LAZIO SOTTOSCRIVE PROTOCOLLO PER I LAVORI DEL GIUBILEO E PROTOCOLLO APPALTI A LATINA 

Il 30 Novembre u.s. Confapi Aniem Lazio, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle altre associazioni datoriali, ha sottoscritto con il Sindaco di Roma e Commissario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, un protocollo d’intesa sulla qualità delle opere e sulla sicurezza sul lavoro per gli interventi del Giubileo. Il Protocollo prevede la piena applicazione dei contratti nazionali e integrativi locali vigenti, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative e impegna le stazioni appaltanti a richiamare i contenuti dell’intesa negli atti di gara e nei contratti stipulati. 

Si prevedono garanzie ritenute essenziali anche in considerazione della volontà di garantire la celerità nella realizzazione dei lavori; in tal senso imprese e sindacati potranno concordare un’organizzazione del cantiere su più turni di lavoro alternati, che potranno arrivare anche a cicli h24 e 7 giorni su 7. In merito ai sistemi di gara viene condivisa la scelta prioritaria di utilizzare procedure ordinarie al fine di favorire la massima trasparenza e concorrenzialità, adottando preferibilmente il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. 

Nei giorni scorsi è stato altresì sottoscritto il “Protocollo d'intesa per la regolarità e la sicurezza del lavoroper disciplinare gli appalti pubblici indetti nella Provincia di Latina. 

Il Protocollo, firmato da Confapi Aniem Lazio e Confapi Latina, unitamente alla Provincia, alle altre associazioni di categoria dell’edilizia e alle Organizzazioni Sindacali territoriali, è stato condiviso dopo un lungo e articolato confronto nel corso del quale il nostro sistema associativo 

ha fortemente contestato la prima ipotesi elaborata che, di fatto, imponeva l’adesione al CCNL Ance e al sistema della bilateralità da esso promanante. 

Dopo tale confronto, nel corso del quale sono state coinvolte anche la Confederazione e le istituzioni nazionali, il testo sottoscritto ha recepito le indicazioni di Confapi Aniem, consentendo alle imprese di aderire al nostro sistema contrattuale e agli enti bilaterali in esso contenuti.

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